Nel panorama educativo moderno, gli insegnanti si trovano di fronte a una sfida sempre più
complessa: affrontare l’agitazione, la distrazione e l’apatia dei bambini, conseguenze di una
società che, con le sue “super-facilitazioni,” rischia di atrofizzare le competenze più preziose
degli studenti. La sfida oggi più grande rimane agire sulla radice del problema: la mente e le
emozioni degli studenti.

Il Modello Senza Zaino e la Rivoluzione Esterna
Il modello Senza Zaino, nato dalla visione di una “scuola comunità”, come sappiamo ha
rappresentato una rivoluzione nel mondo educativo. Concentrandosi sui processi di
apprendimento, mira a creare percorsi altamente educativi e funzionali alla didattica. In
questo approccio, il ruolo del docente si trasforma, e gli studenti diventano più autonomi e
responsabili, imparando a muoversi in un ambiente che nutre la loro curiosità e il senso di
appartenenza. Questo modello lavora in modo eccellente sul mondo visibile della didattica,
preparando il terreno e l’ambiente per l’apprendimento.
Il Metodo Yoga in Classe e la Rivoluzione Interiore
Tuttavia, anche l’ambiente più accogliente può essere minato da una mente caotica e
agitata. È qui che entra in gioco il metodo Yoga in Classe, una rivoluzione che si svolge
internamente. Lavorando sulle fondamenta invisibili del bambino (convinzioni, valori, identità
e missione), questo metodo insegna agli studenti a diventare “felici arredatori della loro casa
interiore: la mente”. L’obiettivo non è insegnare complicate posizioni yoga, ma fornire
strumenti pratici per gestire i pensieri e le emozioni, migliorando la concentrazione e la
serenità. L’approccio è proattivo: dare agli studenti le chiavi per addestrare la loro mente,
che se ci pensiamo bene è l’unica cosa che usiamo tutti i giorni ma che nessuno ci insegna
ad usare.
Un esempio pratico è la tecnica del Five Steps Yoga, che suggerisce di investire i primi 10
minuti di lezione per preparare mente e corpo degli studenti all’apprendimento, una pratica
che, sebbene può sembrare ai più una “perdita di tempo”, si traduce in un guadagno
significativo di concentrazione e disciplina durante il resto della giornata come dimostrato
dalle numerose insegnanti Senza Zaino che lo stanno proponendo ai loro studenti (link
Testimonianze).

La Complementarità: mente e didattica unite
La vera potenza di entrambi i modelli si manifesta quando si uniscono. Il modello Senza
Zaino crea una “scuola comunità,” un ambiente collaborativo e autonomo ideale per
l’apprendimento. Ma una scuola può essere una vera comunità solo se è formata da studenti
con una “mente ricettiva e concentrata” capace di empatia e di gestire proattivamente le
emozioni.

I bambini che imparano lo Yoga in Classe sanno infatti quali tecniche di respirazione usare
per prepararsi ad una verifica, cosa fare per gestire l’ansia o meglio ancora come scaricare
le loro energie in eccesso.
In questo senso, il metodo Yoga in Classe diventa il complemento ideale del modello Senza
Zaino:
● Senza Zaino prepara il terreno esterno per l’apprendimento
● Yoga in Classe lavora sul terreno interno: dare agli studenti le chiavi (IPU interiori)
per addestrare la loro mente ad essere calma, concentrata e ricettiva.
Insieme, non solo trasformano l’aula, ma anche l’individuo che la abita, creando
un’esperienza educativa completa. La figura centrale in questa sinergia è l’insegnante:
l’unica in grado di unire questi due mondi, agendo sia sull’ambiente esterno che sulla
crescita interiore degli studenti.
Per tutti gli insegnanti che desiderano esplorare questa potente complementarità Senza
Zaino – Yoga in Classe, l’invito è a partecipare alla presentazione gratuita online dei corsi in
partenza riconosciuti dal MIM.

Per maggiori info: www.yogainclasse.it/presentazione

Pubblicato il: 23 Settembre 2025

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