a cura di Roberta Ponzeveroni, Coordinatrice del GFF

A gennaio 2025, la Rete Senza Zaino con il GFF ha partecipato alla call for paper per prendere parte alla 46° Conferenza ISCHE (International Standing Conference for the History of Education) che si terrà a Lille (Francia) dall’8 all’11 luglio e in modalità online dal 15 al 16 luglio 2025 ed è stata selezionata con un contributo dal titolo: Innovazione educativa e sviluppo professionale dei docenti: breve storia di un’esperienza partecipativa e comunitaria. Autrici: Margherita Carloni, Letizia di Bartolomeo, Roberta Ponzeveroni, Piera Scappini, Lella Buschini, Donata Miniati. Il contributo racconterà le caratteristiche e lo sviluppo del GFF all’interno del Movimento Senza Zaino, mettendo in rilievo le opportunità di sviluppo professionale delle persone docenti.

L’evento è promosso da ISCHE, l’associazione nata nel 1978 con l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la cooperazione nel campo della storia dell’educazione. La conferenza desidera esaminare la storia degli insegnanti e dell’insegnamento, dai tempi più antichi agli inizi del XXI secolo, in tutta la sua diversità, dagli insegnanti di scuola primaria che si prendono cura dei bambini piccoli agli insegnanti di istruzione superiore, dai professori ordinari ai professionisti che occasionalmente hanno assunto il ruolo di formatore, dai precettori alle congregazioni di insegnamento, alle famiglie che si assumono il compito di educare i bambini e le varie pratiche di autoapprendimento. In quanto attori chiave nella storia dell’educazione, gli insegnanti sono definiti dall’UNESCO come tutte le persone responsabili dell’educazione degli allievi, tutti coloro che insegnano agli altri. Tema dell’edizione 2025 sarà Teachers and Teaching. History on the move: l’evento si configurerà come un forum internazionale per discutere e confrontarsi sulle tradizioni nazionali, le tendenze, le prospettive e i progetti innovativi inerenti la storia pubblica dell’educazione (Public History of Education), con un focus particolare sulla storia degli insegnanti e delle loro metodologie.
Per creare, quindi, una comprensione condivisa della Public History of Education legata a insegnanti e insegnamento, la Call invitava gli interessati a partecipare a presentare contributi sui seguenti temi:
1. pratiche, esperienze e iniziative di progetti di storia partecipativa e comunitaria;
2. utilizzo dei social media e delle piattaforme digitali per discutere e condividere informazioni storiche;
3. risorse digitali e interattive (contenuti multimediali, mappe storiche interattive, archivi digitali, ecc.);
4. mostre e museografia pubblica;
5. rappresentazioni degli insegnanti nei media audiovisivi, artistici e letterari, come cinema, documentari, letteratura, cultura popolare, fotografia, pittura, incisioni, ecc.
6. riflessioni sull’impegno pubblico degli storici nel recupero e nella diffusione della storia degli insegnanti e delle loro pratiche.

Di seguito l’abstract inviato per la selezione ISCHE sul tema “pratiche, esperienze e iniziative di progetti di storia partecipativa e comunitaria”:

La Rete di Scuole Senza Zaino per una scuola comunità nasce in Italia nel 2004 e si occupa di innovazione educativa. Raccoglie oltre 800 scuole, 5000 docenti e 52800 alunni e ha al suo interno il Gruppo di Formatori dei Formatori (GFF), che supporta le comunità di docenti nell’applicazione delle pratiche innovative del Global Curriculum Approach. Questo contributo racconta l’evoluzione del GFF dal punto di vista dell’organizzazione della comunità professionale e l’insieme dei processi partecipati che hanno portato alle attuali dinamiche di lavoro.
Il GFF ha un Albo che conta più di 100 persone formatrici che sono parte di un percorso di professionalizzazione con una mission, una vision e un sistema di qualità della formazione condivisi. La storia di questo gruppo di docenti che diventano formatori è strettamente connessa allo sviluppo della Rete di Scuole Comunità, un movimento dal basso che è cresciuto in modo partecipato con il contributo di tutti gli attori della scuola, compresi i genitori e le comunità educanti. Si tratta di un’esperienza unica di innovazione dal basso dove i docenti trovano occasioni di sviluppo professionale e opportunità di agire ruoli differenti, facendo ricerca e formando altri docenti.
Il percorso di formazione di base parte dalla selezione dei docenti della Rete delle Scuole Senza Zaino che hanno un livello avanzato di applicazione del modello e si concentra sull’acquisizione di una serie di competenze che accompagnano il passaggio dall’educazione di bambini e ragazzi a quella degli adulti. In questo percorso ha un ruolo decisivo la comunità professionale del GFF, che offre ai nuovi membri azioni di tutoring e mentoring. La caratteristica distintiva della formazione GFF-Senza Zaino sta nel fatto che è una formazione per il cambiamento rivolta alle comunità professionali delle scuole: si occupa di innovazione educativa sia a livello didattico che organizzativo, con un focus sulla promozione dell’innovazione su più ampia scala che non la classe o il singolo docente.
Quella che oggi è la comunità professionale GFF si è sviluppata attraverso un percorso di crescita partecipato e comunitario, che condivide un processo formativo continuo nel contesto dell’attività ordinaria della comunità di pratica. Un ambiente di apprendimento funzionale alla crescita dove la comunità di pratiche si mantiene al centro e rappresenta l’impegno reciproco dei partecipanti a negoziare significati e offrire relazioni di supporto, scambio e sviluppo professionale, con ulteriori possibilità di agire nuovi ruoli formativi come tutor e mentori. Il GFF è organizzato in “circoli” che favoriscono scambi significativi su piccola scala e promuovono le relazioni fra le persone formatrici, per innescare quelle dinamiche proprie dell’apprendimento da più modelli e il trasferimento delle conoscenze tacite tramite esperienze condivise. In questi anni sono stati definiti in modo partecipato la metodologia e i documenti base del sistema di qualità del GFF: la definizione di uno standard senza il quale non sarebbe possibile affrontare il problema della qualità degli interventi formativi.

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Pubblicato il: 22 Aprile 2025

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