Giovedì 17 giugno il Movimento Senza Zaino presenta il nuovo libro di Marco Orsi: "Uno zaino troppo pesante". Una pubblicazione che sarà sicuramente occasione di discussione e di approfondimento dei temi che interessano la scuola Senza Zaino. Di seguito una nota di Maria Paola Pietropaolo che ci introduce ai contenuti della libro e che coordinerà l'incontro a cui parteciperanno, oltre all'autore
Daniela Pampaloni, Pier Cesare Rivoltella, Marco Rossi-Doria, Luigi Bobba, Emiliana Pucci, Monica Mariti e Chiara Natali.
Ancora una volta nel titolo del nuovo libro di Marco Orsi è presente lo zaino, un oggetto simbolo che ricorre nella storia ormai ventennale del movimento e lo definisce sin dal nome. Tutto è cominciato, infatti, togliendo lo zaino dalle spalle di bambini e bambine e ristrutturando completamente gli spazi di apprendimento. Un gesto reale e simbolico, che ha comportato quella che una mamma ha felicemente definito “una rivoluzione silenziosa”: un cambiamento radicale del modo di stare in classe e di insegnare.
Il libro di Marco Orsi questa volta utilizza la metafora dello zaino in senso più generale, opponendo la pesantezza di una scuola “pachiderma”, sia pure liquido, alla prospettiva di una scuola più leggera ed agile, liberata nell’organizzazione ma anche nella didattica dalle procedure farraginose e dalle sovrastrutture che si sono accumulate negli anni, favorite anche da una legislazione che ha appesantito oltremodo la gestione amministrativa delle istituzioni scolastiche.
È, questo, uno “zaino” che sta tutto sulle spalle dei dirigenti scolastici, figure chiave del sistema che soffrono una situazione per certi versi paradossale, caricati di innumerevoli responsabilità a fronte delle quali non sempre hanno gli strumenti operativi e le risorse per intervenire. Può sembrare un miraggio una leadership educativa “leggera”, nel ginepraio di norme e procedure che invece la imbrigliano, ma è una sfida che va lanciata per migliorare la qualità del sistema.
Una leadership educativa leggera si configura dunque come una visione ed un possibile nuovo scenario di ricerca; del resto, venti anni fa anche togliere lo zaino dalle spalle dei ragazzi sembrava un’impresa impossibile, eppure tantissime scuole lo hanno fatto e con eccellenti risultati.
Si apre dunque davanti a noi una nuova sfida? Una visione più ampia che esce dall’aula ed abbraccia l’intero “paesaggio di apprendimento”, includendo didattica ed organizzazione, in una dimensione olistica nell’ottica dell’approccio globale al curricolo, fondamento della visione di Senza Zaino.