Col numero di marzo 2022 inizia il terzo anno di vita della rivista del nostro movimento che coincide con le celebrazioni del ventennale di Senza Zaino. Un’avventura iniziata a Lucca nel 2002, che avrebbe trovato una diffusione al tempo inimmaginabile e che oggi si attesta come l’innovazione più diffusa sul territorio nazionale. Le ragioni che ci hanno spinto, tre anni fa, ad avviare la pubblicazione di una rivista sono tuttora valide ed è possibile anche un primo, provvisorio bilancio. Gli obiettivi che ci eravamo posti all’inizio ci sembrano tuttora validi ed in buona parte conseguiti: aprire uno spazio di riflessione ed approfondimento, consolidare i fondamenti del modello con interventi sui suoi punti cardine ed allo stesso tempo dare voce ad altre esperienze del panorama nazionale ed internazionale. La struttura della rivista rimane la stessa, ma cambiano alcuni autori e si aprono nuove prospettive di ricerca ed approfondimento di cui darò qui soltanto due anticipazioni. Per il resto invito tutti all’evento che si svolgerà il 16 marzo, in collaborazione col nostro Editore, di cui vi daremo notizie dettagliate nei prossimi giorni e a cui rimando per una presentazione completa delle novità.
Nella prima parte della rivista, dedicata ai fondamenti di Senza zaino, “Fatti e storie di ordinaria follia pedagogica” ci porterà alla ri-scoperta di una pedagogista toscana, Idana Pescioli, che anticipa già negli anni ’70 una visione di scuola che avrà molte connessioni con Senza zaino. Ci condurrà in questa rilettura, che guarda al passato ma per cercarvi i germi del futuro, Daniela Pampaloni, allieva della Pescioli ed attuale Presidente della Fondazione che porta il suo nome, nonché coordinatrice della rete nazionale Senza Zaino.
Alla prof.ssa Marilù Chiofalo, docente di fisica all’Università di Pisa, ho affidato invece una sfida per certi versi impervia ma fondamentale, una rubrica dedicata alla formazione del pensiero scientifico, attraverso contributi che dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado possano avviare con gli insegnanti un percorso di approfondimento e di studio mediante la proposta di attività didattiche specifiche per i diversi ordini di scuola. Educare al pensiero scientifico, con un occhio al gender gap, non è una opzione, ma una necessità ineludibile per ragioni che sarebbe troppo lungo esplicitare qui ma che andremo ad argomentare via via negli articoli.
Ci sono altre novità interessanti che saranno compiutamente illustrate nell’appuntamento del 16 marzo; qui mi preme rinnovare l’invito agli insegnanti delle scuole in rete ad abbonarsi alla rivista del movimento. Si tratta di un gesto dai molteplici significati, il primo dei quali è partecipare alla grande comunità di ricerca che è Senza zaino. Il nostro, lo diciamo sempre ed ovunque, non è un modello chiuso ed immobile; al contrario, è un cantiere aperto ai contributi delle scienze e della ricerca, che va alimentato e condiviso. Ma abbonarsi alla rivista significa anche sostenere la rete nazionale, dare il proprio contributo allo sforzo di chi la rende possibile mettendo a disposizione tempo ed energie per scrivere, riflettere, condividere esperienze e prospettive di lavoro. Ci vediamo dunque il 16 marzo, vi aspettiamo!