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La storia

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La storia

Gli esordi

L’esperienza Senza Zaino è nata dall’esigenza di innovare radicalmente la scuola ispirandosi anche ai classici della pedagogia e dell’educazione, da Pestalozzi a Rousseau, da Dewey a Freinet, da Cousinet a Don Milani, da Steiner a Montessori, considerando anche gli apporti di autori come Bruner, Vygotskij, Gardner e Sternberg.

La prima tappa di questo itinerario risale alla realizzazione dalla Giornata della Responsabilità promossa da Marco Orsi, allora direttore didattico del Circolo n. 7 del Comune di Lucca. Era il 1998. Si trattava di coinvolgere gli alunni, prima nella preparazione individuando i compiti, gli argomenti e gli obiettivi, poi nella realizzazione, in un giorno stabilito, delle attività che povevano svolgersi in autonomia e indipendenza. L’idea era di mettere in pratica lo slogan montessoriano “Maestra insegnaci a fare da soli”.

La Giornata della Responsabilità si diffuse al di là delle più rosee previsioni oltre la provincia di Lucca. Di lì a poco, era il 2000, con un più esteso gruppo di insegnanti e dirigenti Marco Orsi propose di espandere quel modo di fare scuola centrato sull’autonomia e la responsabilità a più giorni. Prese forma il progetto An Open Window, una finestra di 15 giorni durante la quale gli insegnanti avevano il compito di promuovere le modalità di lavoro della Giornata della Responsabilità. Il salto verso il modello Senza Zaino avvenne nel 2002. I presupposti pedagogici del messaggio di una pedagogia dell’ospitalità, che aveva nell’abolizione dello zaino un riferimento pratico e simbolico, li troviamo argomentati per la prima volta nel testo di Marco Orsi del 2002 dal titolo Educare alla responsabilità nella globalizzazione edito da EMI.

Fu nell’anno 2001 che Orsi propose ad un gruppo di insegnanti – tra le quali Laura Grida, Daniela Sarti, Paola Simonetti, Antonella Gianni delle scuole (plessi) di Nave e S. Maria a Colle del Circolo Didattico n.7 di Lucca - di iniziare il percorso.

Si trattava di allestire in aree di lavoro due classi pilota di prima elementare e di sperimentare una didattica nuova centrata sull’uso di una molteplicità di strumenti didattici, su metodologie cooperative e sul superamento, in definitiva, della struttura monolitica rappresentata dai banchi monoposto messi in fila davanti alla cattedra. I progetti degli spazi furono redatti da Aldo Marchesini, maestro con un’esperienza di insegnamento in Germania e di direzione nella scuola Europea di Varese. Marchesini offrì anche un contributo importante per i molti approfondimenti didattici e gli sviluppi successivi. L’allestimento delle aule nelle scuole di Lucca avvenne nell’estate del 2002, per cui le classi Senza Zaino videro la luce nel settembre dello stesso anno.


L’esperienza lucchese, che fece decollare il movimento, fu resa possibile anche dal sostegno
concreto del Comune di Lucca e della locale fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che ancora oggi offre il suo supporto alle scuole della provincia

una didattica nuova centrata sull’uso di una molteplicità di strumenti didattici, su metodologie cooperative e sul superamento, in definitiva, della struttura monolitica rappresentata dai banchi monoposto messi in fila davanti alla cattedra.


Il primi sviluppi

Il dirigente Orsi, che dal 2002 divenne membro dell’Istituto Regionale di Ricerca Educativa (IRRE) della Toscana, elaborò nel febbraio del 2003 un progetto, successivamente approvato dal direttivo dell’ente di ricerca, per estendere il modello Senza Zaino. Così dall’anno scolastico 2003 – 2004, alle scuole del Circolo Didattico n. 7, si aggiunsero le scuole elementari dell’Istituto Comprensivo "Mariti", guidato dalla dirigente scolastica Daniela Pampaloni, la scuola di Massa Macinaia nel Comune di Capannori (Lucca) appartenente al Circolo Didattico Statale n. 3 allora sotto la guida del dirigente Giorgio Dalsasso e infine la scuola elementare di Bozzano facente parte dell’Istituto Comprensivo Massarosa n.1 (Lucca) la cui dirigente era Primetta Bertolozzi.


Successivamente entrarono a far parte della nascente rete di istituti scolastici il Circolo Didattico n. 5 di Ponte a Moriano (Lucca) diretto da Manuela Salani, il Circolo Didattico di Montespertoli dove era dirigente Margherita Carloni.

Nel 2004, con le scuole elementari di Fabbriche di Vallico (Lucca) e nel 2005 di Seggiano del Circolo Didattico di Arcidosso (Grosseto), la rete inizia ad estendersi nelle zone di montagna grazie all’interessamento del presidente delle Comunità Montane Oreste Giurlani.

In questo modo l’esperienza delle pluriclassi fu valorizzata come lo furono i contesti delle piccole comunità in montagna.


Nell’anno scolastico 2004 – 2005 viene costituito il Gruppo Promotore composto oltre che da Marco Orsi, da Daniela Pampaloni, Iselda Barghini, Margherita Carloni, Grazia Dell’Orfanello, Patrizia Matini, Annalisa Misuri, Maria Paola Pietropaolo, Manuela Salani. Il Gruppo diventa il soggetto che sviluppa la Rete del movimento Senza Zaino costituitasi nello stesso anno a norma del DPR n. 275 del 1999.

Il 28 maggio del 2012, nasce a Lucca l’Associazione Senza Zaino – per una scuola comunità, con lo scopo di promuovere, coordinare e sviluppare, in tutti gli ordini di scuola e i contesti formativi, il modello di scuola Senza Zaino. Nel settembre 2016 il Gruppo Promotore viene integrato da 4 rappresentanti del Gruppo dei Formatori dei Formatori SZ (GFF): Silvia Coppedè, Luisella Nannetti, Marzia Nieri, Roberta Ponzeveroni. Dal 2006 fino al 2012 Grazia Dell’Orfanello entra a far parte dell’IRRE Toscana e segue lo sviluppo delle scuole SZ nella regione.

Senza Zaino si rafforza

Per garantire un maggior raccordo su tutto il territorio nazionale e coordinare più efficacemente l’ingresso e lo sviluppo delle scuole SZ nell’ambito della Rete, nel dicembre 2016, il Gruppo Promotore individua alcuni Istituti Scolastici Polo in ogni Regione, firmatari di una convenzione che contiene una serie di impegni da condividere, rispettare. 

Nell’anno precedente, il 2015,  Daniela Pampaloni assume la carica di coordinatrice Nazionale della Rete Senza Zaino in quanto la scuola  capofila venne trasferita dall’Istituto Comprensivo n. 5 di Lucca  all’Istituto Comprensivo “Mariti” di Fauglia (Pisa).

Nell’anno 2019 entra a fare parte come membro di diritto del Gruppo Promotore, che nel frattempo ha cambiato la sua denominazione in Gruppo Fondatore (GF), il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Mariti” di Fauglia (Pisa), in quanto capofila della Rete Nazionale e successivamente entrano Monica Mariti e Lella Bruschini, che vanno ad unirsi alle altre rappresentanti del GFF già presenti.  

Va ricordato che una tappa importante è stata quella del 2006, anno in cui appare una prima formulazione organica delle linee del movimento nel libroA Scuola Senza Zaino, pubblicato dalla casa editrice Erickson.

Qui Orsi descrive la visione dell’Approccio Globale al Curricolo emette a punto alcuni strumenti didattici sperimentati da molti insegnanti negli anni precedenti. In quel testo si enucleano anche i tre valori che faranno da guida: la responsabilità, l’ospitalità, la comunità

Nel 2008  Daniela Pampaloni pubblica il libro Senza Zaino! Una scelta pedagogica innovativa edito da Morgana Edizioni nel quale racconta la prima realizzazione di SZ in un intero ciclo di scuola primaria con tutte le quattro scuole dell’Istituto Compresivo “Mariti” di Fauglia. 

Nel 2009 viene promossa una ricerca sugli esiti degli apprendimenti nelle scuole Senza Zaino della Toscana, condotta dall’Università di Firenze, i cui risultati positivi sono contenuti nel testo di Menesini, Pinto e Nocentini dal titolo: Apprendimento e competenza sociale nella scuola. Un approccio psicologico alla valutazione e alla sperimentazione edito da Carocci (2014). 

La visione e le pratiche didattiche di Senza Zaino si arricchiscono anche grazie ai numerosi scambi europei e internazionali, ai quali prendono parte dirigenti e insegnanti, ma anche grazie alle visite in scuole italiane particolari, come quelle steineriane, di Reggio Emilia (Progetto Infanzia), montessoriane. Alcune visite a scuole europee di avanguardia sono state particolarmente ispiratici come quella alla Scuola del Ponte di Porto in Portogallo avvenuta nel 2006 e quella nel 2010 a Joensuu in Finlandia.  

Nel 2011 viene realizzata presso l’Istituto Comprensivo Lucca n.5 la prima Fabbrica degli Strumenti didattici al cui sviluppo contribuirono Anita Scipioni, Laura Grida, Aldo Marchesini, Daniela Michetti.  Oggi responsabile della Fabbrica è Manuela Salani. 

Nel 2012 la Regione Toscana inserisce le scuole Senza Zaino tra le iniziative riconosciute per la realizzazione del diritto allo studio e ne sostiene la diffusione. Per dare indicazioni teoriche e operative e per sostenere le scuole fin dal loro ingresso nella Rete Senza Zaino, viene pubblicato, nel 2013, il testo “Linee-Guida per le scuole. Un Approccio Globale al Curricolo” edito da Tecnodid, dove si individuano i 5 passi per la realizzazione del modello di scuola:


  1. organizzare gli spazi, dotarsi di strumenti e tecnologie didattiche
  2. organizzare la classe, differenziare l’insegnamento
  3. progettare, valutare e organizzare le attività didattiche
  4. sviluppare i saperi e la cultura
  5. gestire la scuola-comunità nell’istituto–rete di comunità; coinvolgere i genitori, aprirsi al territorio

 Sin dai primi anni vengono promossi convegni, seminari di studio e workshop di scambio di pratiche. Nel 2013 il Gruppo Promotore decide di individuare un giorno nell’anno scolastico (solitamente nella seconda settimana di maggio) in cui tutte le scuole festeggiano il Senza Zaino Day: esso rappresenta l’evento simbolo di una comunità sempre più ampia e ricca di ideali, visioni, buone pratiche e storie da raccontare.  Nel 2016, è pubblicata la seconda edizione dal libro “A scuola Senza Zaino”, questa volta con una parte più ampia dedicata alle pratiche didattiche con il contributo di 23 esperti, docenti e dirigenti.  Nel 2018 l’esperienza Senza Zaino viene inserita tra le best practice in una ricerca sulle didattiche innovative promossa dall’OECD dal titolo Teachers as Designers of Learning Environments, curato da A. Paniagua e D. Istance. Nel 2018, in collaborazione con INDIRE, l’Istituto Comprensivo “Mariti” di Fauglia (Pisa)  - capofila della Rete SZ -  diventa scuola capofila per Avanguardie Educative dell’idea innovativa su “Apprendimento Differenziato”.


Oggi le scuole Senza Zaino hanno l’ambizione di offrire un percorso educativo che sia all’altezza delle grandi sfide dell’umanità e della domanda di accompagnamento nella crescita delle bambine e dei bambini, dalle ragazze e dai ragazzi.


La storia vicina a noi

Nel 2018 l'Associazione Senza Zaino vince un bando promosso dall’impresa sociale Con i Bambini con un progetto a carattere nazionale dal titolo L’ora di lezione non basta. La mission è contrastare il fenomeno della povertà educativa, facendo della scuola il perno per sviluppare la comunità educante. Il progetto con durata quadriennale coinvolge 15 scuole di Istituti Scolatici della Rete SZ, rappresentativi di 8 regioni diverse e 15 partner di rilevanza nazionale.

Nel 2019 esce a cura di Grazia Dell’Orfanello il documento La valutazione mite che, raccogliendo pratiche e gli approcci diffusi, offre indicazioni operative e strumenti nel campo della valutazione scolastica.

Nel 2020, in stato di emergenza coronavirus e di astensione dall’attività scolastica ordinaria, il movimento SZ elabora le Proposte per la ripartenza verso il futuro

Sempre nel 2020 viene stilato, sotto la guida della responsabile Margherita Carloni, il Curricolo di riferimento per fare formazione nelle scuole del movimento.Dall’anno del suo inizio, nel 2001 a Lucca, il movimento Senza Zaino si è diffuso in tutta Italia ed oggi (2021) conta 294 istituti e 634 scuole (plessi) . Degli istituti partiti all’inizio degli anni 2000 con alcune classi, attualmente adottano il modello SZ in tutte le classi dall’infanzia alla secondaria di primo grado l’Istituto Comprensivo di Montespertoli (FI) e quello di Fauglia (PI). Non solo, ma le prime intuizioni ed elaborazioni sono state progressivamente arricchite da una grande varietà di contributi pratici e teorici grazie ai tantissimi docenti, esperti, dirigenti, genitori, ricercatori, accademici, facendo sì che il movimento Senza Zaino sia oggi un punto di riferimento nel nostro Paese.

Oggi le scuole Senza Zaino hanno l’ambizione di offrire un percorso educativo che sia all’altezza delle grandi sfide dell’umanità e della domanda di accompagnamento nella crescita delle bambine e dei bambini, dalle ragazze e dai ragazzi. Per questo compito e per sfide che ci attendono è forte la consapevolezza dell’importanza di rendere concreti nei curricoli e nella comunità educante i tre valori guida: la responsabilità, l’ospitalità e la comunità.


Alcune Iniziative

Sin dai primi anni, sono stati organizzati convegni, seminari di studio e workshop di scambio di pratiche.

Convegni nazionali

  • “Copiare fa bene” - Firenze 2011
  • “Ti do una nota” - Cascina (PI) 2012
  • “Ho fiducia in te” - Ischia (NA) 2013
  • “La terra e la nuvola” - Lucca 2014
  • “Il silenzio, l’ascolto, la bellezza” - Bari 2015
  • “Educare alla non violenza nella globalizzazione” - Milano 2018

Workshop e seminari nazionali

  • Workshop Scuole dell’infanzia “Organizzazione e uso dello spazio” - Lucca 2014
  • Workshop Scuole dell’infanzia “Differenziare l’insegnamento per valorizzare la diversità” - Pontedera 2015
  • Seminario “Prevenire le difficoltà in matematica” - Rovigo 2015
  • Workshop Scuole dell’infanzia “I sensi e il senso” - Lucca 2016

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