Dopo l’anteprima di settembre “Porte Aperte a…”, lo scorso 25 febbraio 2022 in Regione Toscana si è dato avvio alle iniziative che durante tutto l’anno animeranno il ventennale della Rete su tutto il territorio nazionale. Iselda Barghini, del Gruppo Fondatore della Rete, ha introdotto il pomeriggio, sottolineando la crescita del Movimento, nato proprio in Toscana e che qui si è sviluppato, grazie anche al Progetto 100 Scuole in Toscana.
“Quello di Senza Zaino è un progetto virtuoso e una scommessa riuscita – ha ribadito l’assessora all’istruzione della Toscana, Alessandra Nardini – ed è nostra ferma volontà continuare a sostenere questo modello di ‘scuola comunità’ anche nei prossimi anni”. La Regione Toscana quindi, cui va la gratitudine del Movimento, continua a credere al nostro modello didattico, in cui la scuola è una comunità che dialoga all’interno e con il territorio, dove si studia stimolando l’autonomia e la responsabilità di ciascuno, tutti insieme e senza che nessuno rimanga indietro. “I numeri cresciuti negli anni, anche in tempo di pandemia, e le tante iscrizioni – ha sottolineato ancora l’assessora – sono la dimostrazione che i genitori per primi hanno compreso la bontà di questo modello, e finalmente oggi – ha aggiunto – torniamo a parlare di prospettive, di futuro, non solo di gestione dell’emergenza”.
Gli ultimi Istituti arrivati, quattordici dal 2018 ad oggi, sono stati festeggiati a Palazzo Strozzi, con la consegna della targa da apporre all’ingresso, che dal 2016 contraddistingue gli Istituti della Rete toscana: un simbolo che trasmette anch’esso il senso di appartenenza ad un’ampia comunità educante.
Anche l’Ufficio scolastico regionale in questi venti anni, ha ricordato Giacomo Tizzanini, che ha portato la voce del direttore generale Ernesto Pellecchia, ha sempre sostenuto il modello Senza Zaino: “si tratta di un modello dinamico frutto di un lavoro di ricerca costante – ha sottolineato – che si confronta con i tempi e i cambiamenti della scuola. Apprendimento differenziale, partecipazione, patti di comunità sono i temi cardine, ben rappresentati oggi dagli esempi di eccellenza raccontati da dirigenti, docenti ed amministratori. Il modello Senza Zaino, a partire dal concetto di ambiente di apprendimento - ha ribadito Tizzanini -, ha contribuito a far evolvere la scuola italiana: anche le scuole che non fanno parte di questa rete”.
Marco Orsi, ideatore del modello “Senza Zaino”, ha richiamato l’attenzione sull’importanza nella società di oggi e di domani, e dunque anche nella scuola, di una dimensione e di una cultura pure umanistica di fronte al rischio di un eccesso di enfasi invece a favore di abilità tecniche o pratico-scientifiche. “In una scuola – ha aggiunto – che non sia superficiale, ma dove ci possa anche divertire imparando”.
Al centro della giornata c’è stato il racconto di 3 Istituti toscani, che hanno portato le loro esperienze concrete, con la testimonianza di Dirigenti, insegnanti e rappresentanti degli enti locali.
Importanti sono stati i loro racconti, perché hanno testimoniato come le scuole, intese in tutte le loro componenti, siano cresciute sia sotto gli aspetti metodologici didattici che come comunità educanti al proprio interno e sui territori.
L’Istituto G. Mariti di Fauglia (PI) - che è anche l’Istituto capofila della Rete - ha presentato il tema dell’apprendimento differenziato e della coprogettazione con i ragazzi, con due esempi pratici, grazie alle insegnanti Caterina Donati e Silvia Coppedè, introdotte dalla Dirigente Scolastica Laura Valenza.
L’IC Don Milani di Montespertoli (FI), presente con la Dirigente Scolastica Margherita Carloni, ha raccontato l’evoluzione del proprio Istituto nella chiave di “la scuola del NOI”, come "stile di cittadinanza" attivo, partecipato, relazionale, multidimensionale, ecologico.
Infine, si è presentata la scuola primaria di San Godenzo (FI), appartenente all'Istituto Desiderio da Settignano, che ha partecipato al convegno con rappresentanti di tutta la comunità: la Dirigente Scolastica, Simona Andrei, il Sindaco Emanuele Piani e l’insegnante Marcella Tartagni. Per una piccola scuola di montagna, il modello Senza Zaino è stato una leva di crescita sotto tutti i fronti: dalle famiglie che sono tornate ad abitare la zona, alla visibilità raggiunta da questa piccola comunità delle Aree Interne toscane.
L’iniziativa regionale è stata conclusa dalla coordinatrice nazionale Daniela Pampaloni: “nella scuola c’è voglia da parte degli insegnanti di sperimentare e innovare. Il compito della Rete è sostenerli, a volte anche di fronte alla burocrazia, anche in collaborazione con il mondo della ricerca e delle università, in un modello che vede al centro gli studenti e l’obiettivo di costruire una comunità dentro e fuori la scuola. Sperimentando si possono superare insieme le difficoltà. Noi vogliamo andare avanti”.
Per chi volesse ascoltare gli interventi e le presentazioni, l’intero convegno è ancora disponibile sul canale Youtube della Rete: https://www.youtube.com/c/SenzaZainoVideo